Celje detta “la città dei principi”, è situata a 241 m. s.l.m., nella Bassa Stiria sud-occidentale (in sloveno Štajerska) e con i suoi circa 50.000 abitanti, è la terza città della Slovenia per dimensioni.
Sorge sotto al Castello di Celje (407 m s.l.m.), alla confluenza dei fiumi Savinja, Ložnica e Voglajna nella parte bassa della Valle della Savinja.
La città ed i suoi dintorni sono ricchi di testimonianze della sua lunga storia ed i primi insediamenti umani risalgono all’età del bronzo (cultura di Hallstatt).
La città, già nota con il nome di Kelea, quando i Celti vi coniavano il denaro norico, fu durante l’Impero Romano, un importante centro economico e militare con il nome di Civitas Celeia per poi diventare nel 46 d.C., durante il regno dell’imperatore Claudio, municipium Claudia Celeia.
L’antica Celeia divenne presto una ricca colonia romana, densamente popolata, protetta da mura e torri, con grandi edifici, tra i quali il tempio di Marte famoso in tutto l’impero ed una strada romana che portava da Aquileia alla Pannonia la attraversava.
Attorno al 320 d.c., venne incorporata con Aquileia sotto l’imperatore romano Costantino I.
Dopo la caduta dell’impero romano la città venne saccheggiata e scomparve per secoli dalle cronache per poi riapparire all’inizio del medioevo con il nome di Cylie.
Quando i potenti conti di Celje diventarono principi, nel 1436 e con l’aiuto dell’imperatore germanico Sigismondo di Lussemburgo combatterono con sempre piu forza per il primato politico nell’Europa centrale, Celje divenne il capoluogo del principato.
Nel 1456, con l’uccisione a Belgrado dell’ultimo principe Ulrico II da parte degli ungheresi, al grido “I conti di Celje oggi e mai piu” la citta passò nelle mani degli Asburgo.
Nel 1473 vennero costruite le mura cittadine e il fossato difensivo.
La citta resistette ad alluvioni ed invasioni e continuò a svilupparsi e a consolidare il proprio ruolo di importante centro commerciale e artigianale della Bassa Stiria.
Il primo treno della ferrovia Meridionale ( Vienna -Trieste), giunse a Celje il 27 aprile 1846 segnando l’inizio dell’industrializzazione.
Nel 1896 fu costruita la Narodni dom (la Casa Nazionale), che oggi ospita una sede municipale.
Verso la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, Celje fu un importante centro di denazionalizzazione tedesca di cui rimane traccia nel Celjski dom (la Casa di Celje), un tempo chiamata “Casa tedesca” e gli abitanti, fino alla caduta dell’Impero Austro-Ungarico nel 1918, furono divisi tra tedeschi e sloveni ed ogni cittadino fu costretto a prendere una parte.
Durante la II guerra mondiale i nazisti commisero diversi crimini di guerra contro la popolazione civile in un campo di prigionia chiamato Stari pisker (“Vecchia pentola”) e nelle zone circostanti.
Il bilancio della guerra fu terribile. La città contava 20.000 abitanti (con i villaggi vicini) e perse 575 persone, principalmente giovani tra i 20 e i 30 anni.
Più di 1.500 persone vennero espulse in Serbia o all’interno del terzo Reich. Circa 300 persone vennero internate e circa 1.000 imprigionate nelle carceri di Celje. Un numero sconosciuto di cittadini di Celje venne costretto ad
arruolarsi nella Wehrmacht. Molti erano ragazzini. Circa 600 “bambini rubati” vennero portati in Germania per essere germanizzati.
Un monumento a Celje, intitolato “Vojna in mir” (“La guerra e la pace”) commemora quel periodo.
Alla fine della guerra, il nuovo governo fece massacrare più di 30.000 prigionieri (principalmente croati) nell’area di Celje, senza alcun processo ed i corpi vennero sepolti in fosse comuni nascoste attorno a Celje.
Nel campo di concentramento di Teharje, circa 5.000 sloveni vennero assassinati nel giro di due mesi dalla fine della guerra, anche’essi senza processo.
Dopo la caduta del regime totalitario nel 1990, quando i fatti del massacro non erano più tabù, il governo sloveno decise di costruire un memoriale per le vittime di Teharje.
Oggi Celje è una città moderna e vivace, ricca di arte e cultura.
E’ un centro turistico, commerciale, artigianale e fieristico importante che offre un ampia selezione di alberghi, ristoranti e centri commerciali, con una vasta offerta di eventi culturali e mondani.
Le vicine città di Laško, Dobrna, Vojnik e Štore completano l’offerta con centri benessere e termali conosciuti in tutto il mondo, borghi idilliaci e agriturismi di charme.
A meno di un ora d’auto si trova la capitale Ljubljana.
Fra il ricco patrimonio di monumenti storico-culturali, che rappresentano tutti i periodi della sua storia sia antica che moderna, sicuramente da visitare è lo Stari grad (Castel vecchio), che sorge in un punto dominante, su una collina a sudest del centro storico cittadino ed offre uno splendido panorama sulla conca di Celje e le Alpi della Savinja.
Il castello appartenne ai baroni di Heunburg in Carinzia e successivamente a quelli di Sanneck (odierna Žovnek), divenuti poi conti (dopo il 1333) ed in seguito principi di Cilli (Celje).
Dopo l’assassinio dell’ultimo discendente del casato, il castello nel 1456 divenne proprietà della regione.
Nel sec. XVII la struttura andò in rovina e alla fine del secolo rimase senza tetto. Nel 1755 fu acquistato dal conte Gaisruck che lo usò come cava di pietra ma dopo il 1846, i muri furono protetti e le rovine pian piano ricostruite.
Il complesso del castello è composto, dalla parte orientale, dall’alta torre detta Friderikov stop (di Federico) a pianta quadrata sul colle, e dalla zona ovest con i locali di servizio del castello, le strutture militari e il pozzo.
La parte residenziale centrale fu protetta da un fossato interno supplementare.
La parte più vecchia del castello si sviluppò dalla torre residenziale con cortile murato, risalente alla prima metà del sec. XIII, costruita dai signori di Heunburg (documentato indirettamente dal 1241).
Dal sec. XIII al sec. XVI il castello si espanse sul colle del castello, diventando uno dei castelli medievali più grandi della Slovenia con triplici mura di difesa e larghi fossati.
Con ulteriori ristrutturazioni ed adattamenti, furono costruiti il teatro estivo e le terrazze panoramiche.
Il complesso del castello è il più importante e il più grande castello medievale del territorio sloveno ed è liberamente accessibile. Nel cortile funziona sporadicamente un modesto punto di ristoro.
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