Cavalli bianchi Lipica
Cavalli bianchi Lipica

Il cavallo bianco Lipizzano

Il cavallo lipizzano è originario di Lipica, una cittadina slovena sul gruppo montuoso del Carso.

cavalli lipizzani
cavalli lipizzani

Le prime documentazioni certe su questa razza di cavalli risalgono al 1580, quando l‘Arciduca Carlo II d’Austria acquistò dall’arcivescovo di Trieste il villaggio di Lipica e i terreni vicini e vi fondò l’equile di Lipica, con lo scopo di creare un allevamento per fornire alla corte di Vienna , cavalli idonei alle carrozze e alla sella.

Scelse quella zona per le sue caratteristiche morfologiche e climatiche. si tratta infatti di un crinale roccioso situato a circa 400 m. di altezza, lontano dal clima mite dell’Adriatico, su un altopiano battuto dal vento per gran parte dell’anno, in una zona carsica, dove resistono all’erosione delle acque solo le rocce granitiche che hanno reso gli zoccoli del cavallo tra i più compatti.

Con incroci fra fattrici e stalloni Andalusi provenienti direttamente dalla Spagna e dall’allevamento boemo di Kladruby incrociati con fattrici originarie di Aquileia (discendenti dai cavalli Romani, Napoletani e Austriaci) e qualche stallone della zona del Polesine e del veronese creò il nucleo originale della razza.

Da un giusto mix (l’allevamento affidato nelle mani sapienti del capo-scuderia sloveno Franjo Jurko, originario di quelle zone, i pascoli calcarei e l’alimentazione curata) si formarono generazioni di puledri forti e sani, chiamati al tempo “cavalli del Carso“, capaci di percorrere in 8 giorni al trotto, i circa 500 chilometri di vallate e monti che separano Lipica da Vienna.

Già pochi anni dopo l’allevamento di Lipica riforniva regolarmente Vienna e la sua corte con dei magnifici cavalli per il tiro e la Scuola Spagnola di equitazione.

Nato per trainare le carrozze imperiali, il Lipizzano fu in seguito utilizzato anche nell’esercito ed in guerra, situazioni nelle quali dimostrò facilità di apprendimento delle varie figure, poi perfezionate dalla Scuola Spagnola di Vienna e divenute famose come “arie alte”.

Verso la fine del 1700, le guerre napoleoniche costrinsero tutto l’allevamento ad una marcia forzata di 40 giorni e dopo il terremoto del 1802, che devastò edifici e scuderie, dovettero fuggire nuovamente di fronte all’avanzata dei Francesi.

Nel 1815 i cavalli Lipizzani ritornarono finalmente a Lipizza ma non erano più gli stessi cavalli sani e resistenti dei primi tempi.

Fu Francesco Giuseppe a dare un nuovo impulso alla razza, costruendo nuovi edifici e scuderie ed immettendo sangue Arabo nella razza.

Quali sono le caratteristiche del cavallo lipizzano ?

Il mantello del cavallo lipizzano è generalmente grigio, qualche volta baio, sauro, morello e roano.
La sua testa è di media grandezza, piuttosto allungata ed il collo, di lunghezza media è arcuato ed ornato da una criniera fitta e setosa.
Il garrese è largo e ben muscolato e la groppa è ampia, muscolosa e arrotondata.
Gli arti sono forti e resistenti con stinchi corti e i piedi sono forti e ben conformati.
La coda ha attaccatura alta e crini lunghi e fini.